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Donazioni ai figli e tracciabilità: la causale nel bonifico può fare la differenza

1. Premessa

Il trasferimento di denaro da parte dei genitori ai figli, soprattutto quando finalizzato all’acquisto di beni rilevanti come immobili o autovetture, è pratica diffusa. Tuttavia, per evitare equivoci con l’Amministrazione finanziaria, è essenziale indicare correttamente la causale del bonifico, così da evidenziare la natura liberale dell’operazione ed evitare che venga interpretata come reddito imponibile.


2. Donazione diretta o indiretta: la distinzione rilevante

Il trasferimento può configurarsi come:

  • donazione diretta, quando il genitore versa una somma al figlio senza specifico vincolo di destinazione;

  • donazione indiretta, quando il denaro è destinato a finanziare un acquisto intestato al figlio, come un’abitazione o un veicolo.

Entrambe le ipotesi ricadono nell’ambito delle liberalità tra parenti in linea retta e, pur se esenti da obbligo notarile entro certe soglie, devono essere correttamente documentate.


3. Il rischio dell’accertamento come “reddito occulto”

L’Agenzia delle Entrate, in assenza di un’adeguata causale o di elementi probatori, potrebbe ritenere che la somma versata costituisca un reddito non dichiarato da parte del beneficiario. In tal caso, il rischio è quello di subire:

  • un accertamento sintetico ex art. 38 del DPR 600/1973,

  • la ricostruzione del reddito presunto sulla base della capacità di spesa (es. acquisto di casa, auto, ecc.),

  • sanzioni e interessi su imposte ritenute evase.


4. Cosa scrivere nella causale: esempi funzionali

Per evitare contestazioni, la causale del bonifico deve essere chiara, specifica e coerente con la finalità del trasferimento. Alcuni esempi efficaci sono:

  • Liberalità per acquisto prima casa figlio [nome]

  • Donazione genitoriale per acquisto auto figlio [nome]

  • Somma donata al figlio per spese personali, atto liberale

L’uso di formule generiche come “prestito” o “anticipo” senza accordi formali può generare fraintendimenti. Inoltre, se si intende configurare un vero prestito infruttifero, è consigliabile formalizzarlo con scrittura privata, anche registrata.


5. Profili fiscali e soglie di esenzione

Le donazioni tra genitori e figli godono dell’esenzione da imposta di donazione fino a 1 milione di euro per beneficiario (art. 2, comma 47, D.L. 262/2006). Ciò nonostante, per avvalersi dell’agevolazione è necessario che l’operazione sia tracciabile, e che l’intento liberale risulti inequivocabile.

Si ricorda che la registrazione notarile non è obbligatoria per le donazioni modeste o indirette, ma può essere richiesta dagli eredi in caso di contenzioso successorio.


6. Conclusioni

Trasferire somme ai figli è un gesto frequente nella prassi familiare, ma non per questo privo di implicazioni giuridiche e fiscali. Una causale ben formulata nel bonifico rappresenta una tutela concreta sia per il donante che per il beneficiario, evitando equivoci con il Fisco e garantendo la trasparenza dell’operazione.

Lo Studio Vincitorio è a disposizione per consulenze su atti di liberalità, donazioni indirette e loro corretta documentazione.

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